Una Pasqua positiva sia sul mercato interno che estero, un contraccolpo prevedibile dopo la Settimana Santa frutto anche di una produzione aumentata, ma prospettive che inducono ottimismo per i prossimi passi della campagna fragolicola italiana.
Un mercato che fino a Pasqua è stato estremamente positivo e brillante per il prodotto italiano, sia nel mercato interno che estero, soprattutto in Germania, Austria e Svizzera, che sono poi le piazze di riferimento per la produzione tricolore. Buone risposte sulle varietà premium anche sui mercati generali tedeschi, bisogna riconoscere che l’innovazione varietale sulla quale si sta investendo negli areali del Sud, in Basilicata e in Campania, ha portato a dei risultati estremamente positivi. Sul mercato generale tedesco numeri così non se ne vedevano da anni. Si è raccolto circa un terzo della produzione prevista ad oggi, con valori più alti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli aumenti produttivi post pasquali erano previsti, considerando la situazione climatica si pensa che nelle prossime settimane la situazione sulla fragola italiana possa essere positiva sia in Italia che sul mercato estero
Con un meteo ballerino è difficile fare i conti. E programmare la produzione fragolicola, diventa molto complicato. L’andamento climatico è tra le variabili quella che condiziona maggiormente il lavoro: la fragola è una primizia che si produce in serra a partire dai mesi invernali, una stagione che negli ultimi anni è stata caratterizzata da temperature superiori alle medie, ma che ha poi presentato ritorni improvvisi di freddo. Si sono introdotte una serie di innovazioni nel processo produttivo per avere qualità e produzione costante per l’intera stagione: la fragola nelle regioni meridionali è presente sul mercato per oltre sei mesi, questo grazie alle nuove cultivar, più adatte alle condizioni climatiche e alla domanda di mercato.
L’obiettivo, anche grazie alle scelte varietali, è dunque quello di offrire un prodotto sostenibile e di qualità per un lungo periodo, evitando per quanto possibile picchi produttivi che comportano difficoltà sia nella gestione del personale, che nella concentrazione di prodotto sul mercato. A proposito di mercato, stiamo vivendo una produzione abbondante proveniente dalle regioni del Sud e i prezzi di vendita si sono di conseguenza abbassati: si cerca nella scelta varietale di avere produzioni costanti per essere presenti per circa 6-7 mesi sul mercato evitando, come detto, picchi produttivi.
Si è raggiunta il 40% della produzione attesa per questa stagione, circa 30mila tonnellate in totale, e si è molto fiduciosi nella conclusione positiva di questa campagna, la seconda affrontata con le restrizioni del coronavirus. Ottimisti anche per il futuro della fragolicoltura italiana, gli imprenditori hanno sfruttato la capacità di poter offrire sul mercato fragole per tutto l’anno. La scelta varietale è di fondamentale importanza per produrre un frutto che abbia sapore: la fragola deve essere buona e croccante, nella scelta varietale i primi aspetti da considerare sono quelli legati alle caratteristiche organolettiche, alla bellezza del frutto, colore, polpa soda, rossa e zuccherina; poi ovviamente anche la vita commerciale. Si può contare su programmi di miglioramento genetico avanzato che possono fornire soluzioni alle esigenze dei produttori e dei consumatori, per una produzione fragolicola sempre più sostenibile e operatori sempre più specializzati: è necessario mettere insieme tutti gli attori della filiera e costruire un percorso condiviso con il mercato e la grande distribuzione organizzata ma si pensa ci siano tutte le condizioni per un’ulteriore crescita della fragolicoltura italiana.