L’apertura a Bologna della più importante Fiera mondiale della ceramica (oltre 600 espositori) segnala la ripresa del settore, che nel 2020, dopo anni di stagnazione, è cresciuto in Europa e in Italia
623 espositori che hanno aderito alla manifestazione, il 38% dei quali stranieri, provenienti da 28 nazioni e distribuiti su 15 padiglioni dedicati alla ceramica per l’architettura e l’arredobagno.
Questa grande fetta dell’industria italiana, che occupa quasi 20mila persone in 200 stabilimenti, ha retto anche al terribile 2020, quando, il fatturato del settore delle piastrelle di ceramica si è aggirato sui 5,1 miliardi di euro. Ma è soprattutto al presente e al futuro che guardano con ottimismo gli imprenditori del settore e il confronto dei numeri 2021 con quelli del 2019 dice che la ripartenza è con il botto. Il volume d’affari cresce circa del 16% e il mercato italiano sale dell’11% dopo anni di stagnazione. L’appuntamento bolognese segna quindi una ripartenza per chi non ha mai smesso di correre, di pensare, di sfidare. La pandemia è persino diventata, sotto il profilo dell’inventiva, un’occasione in più per elaborare proposte e andare incontro alle mutate esigenze della clientela, che sono quelle di portarsi a casa un po’ di natura, anche immaginaria.