Il 25% delle aziende durante il primo lockdown è stato in grado di riconvertire velocemente la produzione a favore di gel igienizzanti per le mani, il cosmetico in assoluto più richiesto durante la pandemia, e così – oltre ad aver rifornito gratuitamente le strutture sanitarie che ne avevano bisogno – è riuscito a compensare almeno in parte le perdite di fatturato derivate dalle mutate abitudini di acquisto dei consumatori che si sono sbilanciate più verso prodotti per la pulizia del corpo e la cura dei capelli e decisamente meno verso make-up e profumi a causa dell’effetto lockdown e dell’obbligo di indossare la mascherina.
E adesso il settore della cosmetica – dopo aver chiuso un 2020 con flessioni del 12,9% del fatturato a 10,5 miliardi di euro e del 16,7% dell’export – è pronto a ripartire. Cosmetica Italia prevede, infatti, un 2021 in ripresa del 6,1% per i ricavi, del 5% per le esportazioni e del 9% per i consumi.
Tante le sfide da affrontare per riprendere la strada della crescita – che comunque riporterà il settore sui livelli del 2019 solo l’anno prossimo -: la domanda si è spostata verso prodotti ibridi e multifunzione, efficaci e pratici da usare, con packaging che preservino il contenuto da contaminazioni esterne e sostenibili.