Droni, robot, internet delle cose e big data per ottimizzare tempo e risorse nel lavoro dei campi. Ma uno scoglio è ancora rappresentato dalla scarsa diffusione della banda larga
La tecnologia per combattere i cambiamenti climatici e contrastare il caro energia. Le nostre campagne si attrezzano per aumentare la produttività e salvare l’ambiente, e lo fanno con droni, gps, robot, software e internet delle cose: gli investimenti in questo settore raggiungono i 650 milioni di euro secondo le ultime stime Coldiretti, presentate in occasione della Fieragricola di Verona. Si punta su droni terrestri e aerei a guida satellitare e centraline meteo di ultima generazione, smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi e sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua.
In Italia la superficie agricola “oggetto” delle innovazioni tecnologiche e digitali è di oltre 500mila ettari, pari al 3-4% della superficie totale. Poca, ma grazie a iot e big data potrebbe aumentare in breve tempo. Un ostacolo è sicuramente territoriale: occorre colmare i ritardi di arrivo della banda larga nelle zone interne e montane. Quasi una famiglia su tre (32%) che vive in campagna non dispone infatti di una connessione adeguata, indispensabile in questo ambito.
Le innovazioni green vengono applicate su diversi fronti. Gli obiettivi sono l’ottimizzazione produttiva e qualitativa, la riduzione dei costi aziendali, la riduzione dell’impatto, un miglior uso delle risorse idriche e dei carburanti, per evitare sprechi. Le novità sono tante.
Come “Ted” il robot contadino che aiuta nei vigneti: alto due metri, pesa 1.600 chili, è a guida satellitare ed è 100% elettrico con accumulatori di energia in batterie al litio per un’autonomia di 8 ore. Può essere impiegato con pendenze fino al 30% per le principali attività lungo i filari, dal diserbo meccanico all’antispollonatura.
O ancora come la centralina meteo LoRain, che monitora in tempo reale i dati per pianificare irrigazioni, lavoro nei campi e far scattare allerte per possibili invasioni di insetti nocivi. Ma anche per ottenere previsioni meteo localizzate affidabili con sensori virtuali per la velocità del vento.
Le idee non mancano e startup di tutto il mondo si sono organizzate per approntare soluzioni. Le più diffuse prevedono una gestione online del lavoro dei campi: sensori diffusi sui terreni e altri strumenti aiutano a monitorare la situazione per esempio verificando la salute delle coltivazioni, dando informazioni su meteo e temperature, terreno, stato idrico. Permettendo di agire in modo tempestivo. I sistemi di irrigazione passano dalle app, così come il controllo della salute degli animali e il loro approvvigionamento di cibo.
Contro i parassiti che minacciano colture Coldiretti promuove “Smart Trapp iScout” trappola con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma in virtù di una batteria a pannello solare. La fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture. O ancora le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare, che rappresentano il 36% del mercato e sono adottate dal 43% delle imprese.
Un ruolo di primo piano ce l’ha anche la blockchain, che aiuta la tracciabilità dei prodotti e ne garantisce l’origine, un aspetto sempre più importante. Basti pensare che l’82% dei consumatori opta per prodotti Made in Italy. Le tecniche di agricoltura di precisione sono utilizzate soprattutto dalle nuove generazioni: quasi un’impresa agricola giovanile su tre (31%) le ha fatte proprie, sempre secondo Coldiretti. I giovani hanno portato i social media in un settore per sua natura abbastanza chiuso a questo mondo, che ora invece viene utilizzato per la promozione di attività (lo fa il 37%), in particolar modo tramite Facebook (71%).