A Rimini Fiera la vetrina italiana dell’ortofrutta nel mondo: scatta l’ora del Macfrut

Appuntamento in Fiera a Rimini con le proposte di oltre 1100 espositori, un quarto dei quali da oltreconfine in rappresentanza di una cinquantina di Stati

Tutto pronto per la 36esima edizione di Macfrut, la vetrina italiana dell’ortofrutta nel mondo. Appuntamento in Fiera a Rimini con le proposte di oltre 1100 espositori, un quarto dei quali da oltreconfine in rappresentanza di una cinquantina di Stati. E ancora, oltre 1500 buyer invitati da tutto il mondo, un centinaio di eventi, undici settori espositivi che rendono Macfrut un unicum nel panorama delle fiere di settore grazie alla presenza di tutta la filiera: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi. Al centro di tutto un settore strategico del made in Italy di cui il nostro Paese è leader in Europa nella produzione ortofrutticola (23 milioni 841 mila tonnellate a volume), con l’export che rappresenta la prima voce dell’agroalimentare (inclusa l’ortofrutta lavorata e conservata) con circa 8,4 miliardi di euro, di cui 4,9 di fresco. L’Italia rimane, inoltre, il primo consumatore di ortofrutta d’Europa, tanto che l’85% degli italiani la consuma almeno una volta al giorno.

Spazio all’innovazione

Tante le novità di questa edizione a partire dalla presenza di tre “aree dinamiche” all’interno dei padiglioni espositivi, che mettono in vetrina l’innovazione di sistema. Come il Greenhouse Technology Village, un vero e proprio villaggio dell’innovazione orticola in serra che ospita i principali produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati. Un’area altamente specializzata, posizionata nell’ingresso Est, dove vengono presentate alcune delle innovazioni destinate a diventare strumenti di lavoro quotidiani per i produttori. E ancora AcquaCampus, un campo dimostrativo di 640 metri quadrati dedicato al risparmio di acqua per utilizzo agricolo (fino al 30%) con l’apertura a un tema più ampio e innovativo come la fertirrigazione, climatizzazione delle colture, sensoristica, utilizzo dei big data che racchiude in se tutte le possibili migliorie nella gestione del campo: + tecnologia, – costi, + resa produttiva.

Terza proposta, è il ritorno di Macfrut in Campo, una grande area sempre allestita all’interno dei padiglioni della fiera dove viene riprodotto un vero e proprio campo prova con all’opera le macchine agricole più innovative. Sempre in fiera si terrà la seconda edizione del Tropical Fruit Congress, il summit europeo dedicato ai frutti tropicali. Il via è per mercoledì alle ore 15, con la presentazione dei dati di mercato sulla frutta tropicale, con focus specifici su lime, papaya e passion fruit. Conclude la giornata un workshop che mette a confronto buyers e rappresentanti della GDO europea. Sempre nella giornata di apertura alle 14.30 ci sarà il Macfrut Innovation Award, promosso da Macfrut insieme all’Informatore Agrario, che premia le 19 soluzioni con il più alto tasso di innovazione in tema di funzionalità, utilizzazione, concezione tecnica, impatto ambientale, qualità e sicurezza dei prodotti.

A Macfrut le lingue di tutto il mondo

Sono una cinquantina gli Stati presenti con stand propri o delegazioni, numero che fa di Macfrut una delle fiere con il più alto numero di rappresentanza internazionale. Invitai nel corso della tre giorni 1500 buyer nella collaudata sinergia con Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tra le novità la presenza di un padiglione interamente dedicato all’Africa, di cui l’area Subsahariana è Country partner. Saranno presenti 200 aziende provenienti da 14 paesi: Angola, Benin, Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Namibia, Senegal, Somalia, Sudan, Uganda, Tanzania, Zambia.

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